Parlando di metodi Taoisti della scuola Daojia, non possiamo dimenticare un’altra pratica di assoluta importanza, connessa con il nutrimento vitale, il FangZhong (trad. “Al centro della camera”), la corretta pratica sessuale.
L’idea Taoista di pratica sessuale si basa sul concetto di nutrire la vita e quindi sul non disperdere la preziosa energia renale, durante i rapporti sessuali.
Questa pratica consiste principalmente nella ritenzione del seme maschile Jing durante un rapporto sessuale; lo scopo è quello di evitare l’eiaculazione esterna del maschio, sostituendola con una sorta di “eiaculazione interna” grazie alla quale l’uomo raggiunge ugualmente l’orgasmo ma evita l’emissione del seme.
Grazie a questa pratica, il seme maschile viene attivato e vitalizzato dall’atto sessuale e diffuso all’interno del corpo maschile, fino ad unirsi con il Qi, permettendo in questo modo la nascita del corpo immortale.
Questa teoria sostiene che ogni eiaculazione riduce l’energia dell’uomo, all’incirca di un anno di vita, mentre invece ogni rapporto sessuale senza eiaculazione aumenta all’incirca dello stesso tempo, la durata della vita. È evidente che tale dichiarazione quantitativa è puramente indicativa, ma lascia comunque scorgere l’importanza che riveste il seme maschile, nella qualità e nella quantità della vita di un uomo. Un Taoista che intendeva iniziare la via per l’immortalità, doveva cimentarsi almeno in diecimila rapporti sessuali, senza mai emettere il seme, prima di poter sperare nella tanto desiderata rinascita del corpo immortale.
Ma queste tecniche per il raggiungimento dell’immortalità, non erano solo privilegio dei maschi, ma anche delle femmine, le quali utilizzavano “assorbire” la potenza maschile, attraverso abilissime tecniche emotivo-posturali, abbinate a ondeggiamenti del bacino e sincronizzazioni respiratorie eseguite con il proprio partner.
Come si può intuire, l’arte di ricercare l’immortalità era vissuta in modo individuale e non collettivo, in altre parole colui o colei che la intraprendeva, doveva cercare un compagno o una compagna che fosse all’oscuro di queste tecniche, al fine di poter usufruire dei suoi servizi senza ostacoli.
Questo concetto però, cozzava enormemente con gli ideali Taoisti, i quali invece vedevano nell’armonia umana e nell’amore universale, la Via da seguire.
Per questo, vennero presi ben presto provvedimenti che da una parte, affinarono le tecniche sessuali connesse con l’immortalità, e dall’altra le trasformarono in arte del nutrimento vitale, al fine di permettere ad entrambi i sessi di gustare a pieno questo importante strumento naturale.
I Taoisti infatti credevano che attraverso l’armonia sessuale, gli uomini potessero entrare in comunione con le forze della natura e identificarsi in essa.
Da questo momento in avanti, questa pratica diviene molto diffusa ed utilizzata dal popolo, tanto da essere addirittura mostrata in pubblico come dimostrazione di arte.
In questa nuova concezione, l’atto sessuale era visto come una vetta da scalare in due, dove entrambi i partner collaboravano per il piacere e la salute dell’altro.
Grazie a questo pensiero, il Taoismo rappresenta la filosofia che ha dato il maggior contributo alla libertà sessuale di tutta la Cina; non solo, esso ha anche contribuito a formulare ed insegnare un atteggiamento ed un frasario sessuale molto bello e delicato, per niente paragonabile ai termini utilizzati oggigiorno.
L’atteggiamento Taoista nei confronti del sesso infatti è molto disinibito e totalmente aperto, esso non vede nella pratica sessuale una cosa “sporca” o una cosa da nascondere e di cui vergognarsi, ma al contrario considera l’atto dell’amore una via per raggiungere il Tao.
Purtroppo questa pratica è quasi del tutto caduta in disuso; anche in Cina sono rimaste pochissime le scuole che insegnano fedelmente questa disciplina, e quelle poche che lo fanno ancora mantengono un rigoroso anonimato per evitare di essere contaminate dal consumismo dell’era moderna.
Nell’antica Cina, anche il ruolo della donna fu per molto tempo considerato una cosa fondamentale e di altissimo privilegio, in quanto ella rappresentava il simbolismo microcosmico della terra generatrice.
La donna era tenuta così in alta considerazione, tanto da ricoprire spesso ruoli di grandissimo rilievo, come ad esempio le Maestre di corte o addirittura le Consigliere personali dell’imperatore; solamente in epoca molto più tarda, lontano dal periodo in cui il Taoismo era in auge, la donna perse i suoi diritti e il suo ruolo divenne subordinato.
Presso il Centro Studi Discipline Orientali si svolgono corsi che insegnano queste antiche tecniche Taoiste, ma solamente dopo aver selezionato scrupolosamente i vari partecipanti, per evitare di travisare questa meravigliosa arte orientale.
Con grande rammarico dobbiamo dire che gran parte del popolo occidentale non è ancora pronto ad avvicinarsi a tali delicati metodi, anche se è giusto dire che esiste una piccola parte di persone, per lo più donne, che invece dimostrano molto rispetto e attenzione a tali pratiche, mostrando di comprendere a pieno l’importanza che queste discipline rivestono nel campo della salute.